Quale miglior desiderio per un spotter di aviazione di unire una vacanza nello splendido mar dei Caraibi ad una bella sessione di foto? Per noi appassionati questo è il massimo, e vi raccontiamo l’esperienza vissuta dal nostro socio Gabriele Fontana che a dicembre 2015 si è recato sull'isola di Martinica. Martinica è un’isola delle Antille, facente parte del dipartimento d’oltremare
francese per cui per accedervi è sufficiente avere la sola carta di identità valida per l’espatrio e la moneta circolante è l’euro. L’isola è molto verde per cui si capisce che le piogge sono frequenti, specialmente nella stagione umida che va da giugno a ottobre, ma anche durante la stagione secca (gennaio-aprile) possono verificarsi improvvisi scrosci di pioggia.
Serve quindi una buona dose di fortuna nello scegliere una giornata di sole pieno in cui poter fotografare senza essere disturbati dal passaggio delle nuvole. Nelle vicinanze della capitale Fort de France si trova l’aeroporto internazionale Aimé Césaire (Iata: FDF, Icao: TFFF) che collega quotidianamente l’isola con Parigi tramite voli Air France, Corsair, Air Caraibes e stagionalmente
XL Airways. Numerose le compagnie che effettuano voli dal nord america (Air Canada, American Eagle, United, Delta e recentemente anche Norwegian che ha basato alcuni 738 negli States), anche se molti voli sono concentrati durante l’alta stagione che va da Natale fino ad aprile circa. Molto frequenti i collegamenti effettuati con le isole caraibiche nelle vicinanze operati da Air Antilles Express, Air Caraibes, Liat, Seaborne e Cubana de Aviacion oltre a numerosi voli privati.. Durante i giorni lavorativi inoltre operano alcuni piccoli Cessna cargo di Fedex e Dhl.
Infine l’aeroporto civile condivide anche una base aerea dell’Armée de l’Air, per cui non è difficile imbattersi in alcuni velivoli militari (personalmente ho fotografato due Casa CN-235, elicotteri della Securité Civile, un DHC8 della Guardia Costiera Caraibica e un Airbus A400M che però essendo a terra non ho avuto modo di fotografare). Nella quasi totalità dei casi gli atterraggi ed i decolli
avvengono sulla pista 10, per cui gli atterraggi provengono dal mare mentre i decolli vanno in direzione del centro isola. La pista non è vicinissima al mare, come ad esempio nella celeberrima isola di Saint Martin, ma per fortuna c’è una strada che porta alla base militare che può essere tranquillamente percorsa in auto e permette diverse angolazioni di scatto.
Durante la mia visita a Dicembre, il percorso del sole rimaneva sempre a sud della pista, per cui ho avuto la necessità di oltrepassare la testata andando a scattare al punto 1 indicato sulla mappa. In altri periodi dell’anno, quando il sole compie un giro più ampio invece si può scattare anche stando a nord della pista e per fare questo basta sostare lungo la strada che corre parallela alla pista, scegliendo a piacimento un punto utile.
Per raggiungere il punto 1 bisogna prendere la rotonda principale dell’aeroporto dove si trovano gli autonoleggi e seguire le indicazioni sulla mappa fino a raggiungere il punto indicato con la P dove si può posteggiare l’auto a bordo strada. Da lì si può andare a piedi in direzione della base e salire su un terrapieno (punto 1) in modo da avere una visuale più ampia.
Non è possibile però fotografare il touchdown né le partenze, perché un folto gruppo di alberi ne nasconde la vista. Un altro punto fotografico (punto 2 sulla mappa) si trova nei pressi di una curva a 90 gradi lungo la strada che porta alla base militare: si possono fotografare gli aerei in sosta attraverso la rete sia con ottiche corte (siamo proprio a fianco dell’area che ospita gli
aerei da turismo e gli elicotteri) sia con ottiche lunghe per gli aerei civili in direzione del terminal.
Insomma un aeroporto che non ha molto traffico, ma sicuramente ricco di perle spotteristiche, che merita di essere preso in considerazione vista la continuità territoriale con la Francia, la possibilità di andare in spiaggia tutto l’anno e trascorrere una vacanza con amici e famiglia all’insegna del divertimento e dello splendido mare dei Caraibi.
Testo e foto: Gabriele Fontana
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