Principale museo aeronautico spagnolo, il Museo del Aire situato poco fuori Madrid è certamente una meta ambita per l’appassionato d’aviazione. La collezione di velivoli esposti non ha nulla da invidiare a quelle degli altri principali musei europei, infatti, si possono ammirare nei vari hangar e nella cospicua esposizione esterna pezzi unici e modelli di costruzione straniera talvolta rari da vedere in altri musei europei. Questo museo è facilmente raggiungibile con l’auto percorrendo la A-5, lasciandola poco dopo aver superato l’aeroporto di Cuatro Vientos seguendo la segnaletica fino all’entrata del museo; in alternativa si può utilizzare la metro direzione stazione di Cuatro Vientos camminado a piedi lungo la A-5 per un chilometro e mezzo su di una strada sterrata fino alle indicazioni per l’entrata.
L’imponente Boeing KC-97L Stratotanker ci dà un gradito benvenuto oltre il cancello d’ingresso. L’entrata è gratuita e il primo hangar è quello dedicato agli albori del volo con una cospicua collezione di velivoli da caccia e bombardamento del periodo della Grande Guerra, prevalentemente di costruzione inglese e francese, unica nota negativa le ingombranti colonne metalliche tra i velivoli forse troppo vicini tra loro per ottenere degli scatti puliti. Star dell’hangar sono il bellissimo Dornier Wal e i due bombardieri Heinkel 111 Pedro (prima versione con motori tedeschi, pezzo unico) e CASA 111, versione spagnola successiva su licenza rimotorizzata con Rolls-Royce Merlin.
Assieme a questi "gioielli dell'aviazione" è presente l’immancabile replica del Wright Flyer I, il caccia Bréguet XIX e una sezione di coda di Cant Z-506 Airone italiano. Il secondo hangar è dedicato alla tecnica, presenta una ricchissima esposizione di motori dai primi a pistoni fino ai jet, spaccati, tute di volo, simulatori. L’hangar numero tre è dedicato interamente alla guerra civile spagnola, impressionante la collezione di caccia tra cui l’I-16 Rata, I-15 Chato, il CR32 italiano assieme ad altri innumerevoli modelli da osservazione e bombardamento leggero; un fotografo criticherebbe la scarsa illuminazione di questo hangar, mentre la disposizione dei velivoli è senza dubbio più razionale del primo.
Una menzione speciale per i due splendidi Hispano HA-1112 e HA-1109 (versioni spagnole del Me109 tedesco) e per un’inaspettata e forse fuori contesto replica del Fokker Dr1 del Barone Rosso tedesco. L’hangar quattro contiene una ricca esposizione di elicotteri e autogiri e il successivo ci porta negli anni cinquanta con i caccia F-86, T-33, il locale Hispano HA-220 oltre ad addestratori e velivoli da collegamento ad elica.
Causa lavori di ristrutturazione all'hangar numero sei non è stato possibile ammirare uno dei simboli del museo, lo splendido idrovolante Dornier Do24, che assieme ad un'esposizione interna, dedicata ad ampie teche con decine e decine di modelli esposti che avrebbero reso più affascinante questa gita. Prima di concludere la visita raggiungiamo una interessante area di esposizione esterna: un buon punto da cui iniziare è al cospetto dei due maestosi Junkers Ju-52, con le loro fusoliere di metallo corrugato e forme squadrate.
Alla loro destra dopo il bombardiere B-25 Mitchell uno stuolo di caccia a getto, dalle varie versioni di Phantom, F-104, F-5, Mirage fino ai modelli russi Mig 17, Mig 21, Mig 23 e Sukhoi Su22, rarissimi da vedere nel nostro lato della ex cortina di ferro, fino agli svedesi Viggen e Lansen.
La zona adiacente è dedicata ai pattugliatori (Catalina, Albatros tra gli altri), trasporti (DC-3, CASA 212, addestramento e altri elicotteri, per finire con tre pezzi da novanta come il P-3 Orion, il DC-4 da trasporto VIP e per chiudere il cerchio, il KC-97L Stratotanker che ci aveva accolto all’inizio della visita. In definitiva il Museo del Aire offre una collezione ricca, varia e fruibile sia dal curioso che dal vero appassionato,che per essere accurata necessita dalle due alle tre ore, visto la vastità dell’esposizione e il fiore all’occhiello di questo museo, è sicuramente l’esposizione esterna dei velivoli, che se combinata ad una bella giornata di sole offre uno spettacolo realmente ricco ed emozionante.
Testo e foto : Alberto Morelli
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